La vista dei bambini

Ti è mai capitato di vedere un bambino con gli occhiali? Cos'hai pensato? Che pensiero ha suscitato in te?
Per me vedere un bambino con gli occhiali suscita sempre uno momento di riflessione. 
In particolare noto che nel 99% dei bambini con occhiali la posizione degli occhiali sul viso è piuttosto approssimativa. Spesso vedo i bambini con gli occhiali bassi sulla punta del naso, storti da un lato sul viso, oppure sono grandi o si muovono su visi di bambini che giocano e penso all'effetto piuttosto bizzarro che si viene a creare nella visione del bambino. Quasi sempre noto un senso di fastidio che permea in sottofondo l'atteggiamento del bambino se questo è molto piccolo o di rassegnazione e sguardo spento nei ragazzini un po' più grandi.
Certo ci sono delle situazioni particolari in cui il bambino necessita di lenti o altre correzioni ma, nella gran maggioranza dei casi, la vista e i difetti visivi dei bambini sono recuperabili anche senza la forzatura degli occhiali che restano pur sempre una "toppa" che non risolve il problema alla radice.
Ci sono situazioni che possono essere affrontate senza la forzatura drastica come l'occlusione completa di un occhio o l'uso degli occhiali ottenendo un risultato migliore con meno stress per il bambino. 
Con questo voglio dire che ESISTE una via alternativa meno traumatica per far si che un bambino recuperi la sua vista perfetta seguendo un percorso diverso. Cosa ci vuole? E' necessario prima di tutto avere un quadro chiaro del difetto visivo, quindi è consigliabile prima una visita oculistica, ci vuole poi una profonda collaborazione con i genitori, la loro comprensione del funzionamento del metodo di Visione Naturale, applicazione, costanza e rilassamento dei genitori i quali sono frequentemente molto ansionsi per il difetto visivo del figlio contribuendo così ad aumentare la tensione del bambino.
Molti difetti visivi nascono nei primi anni di scuola, spesso in rispota ad un certo tipo di "costrizione" o di "non volere" verso un qualcosa che è diverso da bambino a bambino. Altri difetti di vista possono nascere come risposta ad un certo tipo di rapporto con i genitori, per espserienze dolorose o incomprensibili al bambino. Vi sono molti altri motivi per cui un bambino o un ragazzo sviluppa un difetto visivo e conseguentemente vi è la certezza che il metodo per ripristinare le corrette abitudini visive esiste.
 
Lo psichiatra e biologo Wilhelm Reich (1897-1957) dice: "La soppressione delle emozioni e delle sensazioni naturali provoca tensioni muscolari croniche nel corpo. In particolare nell'occhio ci sono sei muscoli extraoculari e due complicate struttre interne. La tensione di questi muscoli crea una armatura muscolare che finisce per distorcere tutte le percezioni visive. 
Se gli esseri umani non fossero appesantiti da schemi emozionali e muscolari cronici, si relazionerebbero in un modo molto diverso".
 
La diminuzione del movimento fisico nei bambini di oggi, la diminuzione di giochi classici apparentemente insignificanti come il giocare con la palla o guardare le nuvole trovando le forme, hanno conseguenze sulla vista. Essi, pur nella loro semplicità, apportano un beneficio molto potente per la vista. 
Molti sintomi, apparentemente causati da errori di rifrazione o anomali muscolari finirebbero, se lasciati a se stessi, per non dare più alcun fastidio. Essi appaiono solo in uno stato di salute carente o quando un individuo si carica di lavoro eccessivo. 
Un caso tipico è costituIto dalle difficoltà lamentate dai bambini quando iniziano la routine della vita scolastica: spesso basta un po' di riposo e un po' di gioco libero, la condivisione dello stato d'animo, l'ascolto del vissuto del bambino e la sua comrpensione per fare sparire questi sintomi senza bisogno di occhiali.
 
La stessa importanza la ricopre nei bambini più piccoli il movimento a terra, il gattonare, l'afferrare oggetti, usare una mano o l'altra liberamente. Nei lattanti incide addirittura il contatto visivo tra madre e bambino in particolar modo durante l'allattamento in quanto il bambino, spostato da un seno all'altro durante la poppata, segue il movimento degli occhi della madre e sposta la sua attenzione su parti del suo viso stimolando lo sviluppo della sua vista. 
Per le madri che non allattano al seno e usano il biberon è consigliato, infatti anche per questo motivo, cambiare di lato il bambino durante la poppata evitando di utilizzare sempre la stessa mano per porgere il biberon.
Ci sono bambini che utilizzano gli occhiali come "difesa" da qualcosa da cui si sentono aggrediti o da qualcosa che non riescono ad affrontare o non lo gradiscono. In questi casi è molto utile un approccio con il counseling e arrivare al nocciolo lentamente, evitando l'approccio diretto chiedendo al ragazzo di togliere gli occhiali.
E' importante che i genitori siano attenti ad un vissuto del figlio con eventuale conflitto emozionale, per quanto possa sembrare banale ad un adulto, può essere motivo scatenante di tensioni che si ripercuotono sul sistema visivo originando un difetto visivo.
Quali sono gli esercizi per i bambini? Più il bambino è piccolo e più gli esercizi proposti sono sotto forma di gioco, una sequenza di giochi che catturano l'interesse e attivino il divertimento possono "guidare" il sistema visivo verso il miglioramento, senza costrizioni particolari.
Gli incontri sono individuali e in gruppo sempre con i genitori che imparano a diventare loro stessi gli educatori visivi dei figli con divertimento e piacere. Si migliora la relazione in modo naturale e si comprendono dinamiche difficili da comprendere prima, aiutando i figli a fare gli esercizi anche a casa insieme, magari ritagliando un momento di gioco famigliare.
Uno dei libri più famosi sulla Visone Naturale per bambini è stato scritto da Janet Goodrich "La vista dei bambini" e può essere un ottimo testo per accompagnare i genitori che decidono di intraprendere il percorso di Visione Naturale per migliorare la vista dei loro figli.
 

I bambini nei corsi di Vista Naturale

 

I bambini piccoli fino a 10 anni frequentano lezioni individuali con almeno un genitore. Di solito sono previsti circa quattro incontri di un ora nell'arco di un mese o due in cui s'insegna il metodo e gli esercizi-gioco che il bambino può eseguire, tarati sulla sua età. 

Nelle fasi successive i genitori continuano gli esercizi-gioco restando in contatto con me ogni volta che s'incontra una difficoltà o un miglioramento in modo da tarare di volta in volta gli esercizi. 

 

Dall'età di 11 anni in su i ragazzi possono partecipare ai corsi di gruppo VNT1 insieme ad almeno un genitore. I bambini sperimentano insieme ai genitori gli esercizi e insieme li eseguono. Ai genitori viene insegnato il metodo e il modo di seguire il bambino durante la quotidianità che seguirà il corso. 

E' necessario e fondamentale che il genitore sia artefice del miglioramento del bamnino diventanto un supporto emotivo e stimolo per esercitarsi allo stesso tempo.

In base alla caratterialità del bamnino verranno consigliati diversi esercizi o giochi per migliorare la vista. Il genitore quindi è parte attiva durante il corso quando impara su sè stesso le tecniche e continua ad esserlo ogni giorno con il figlio dopo il corso. E' lui che fa da stimolo, da esempio al ragazzo e insieme procedono verso la visione naturale. Il genitore ha il compito di comprendere, sostenere e accompagnare il ragazzo nei momenti di stanchezza, di difficoltà e nei momenti di entusiasmo.